Estratto da: deliberazione del Consiglio comunale del 29.12.1997 n. 293
Premesso che il 9/6/1982 con atto notarile (Dr. Antonio Mastroberardino, repertorio 24559, raccolta 3979) l’Associazione Studio Tradizioni Abruzzesi (ASTRA), rappresentata dal suo Presidente Dr..Claudio de Pompeis, cedeva al Comune di Pescara tutti i materiali di antropologia culturale di sua proprietà che erano stati esposti dal 1973 nel “Museo delle Tradizioni Popolari Abruzzesi” ubicato nella casa natale di Gabriele D’Annunzio e quelli che erano custoditi nei suoi magazzini. Essi costituiscono ancora oggi larga parte delle raccolte del civico Museo delle Genti d’Abruzzo;
Che con lo stesso atto notarile l’associazione Archeoclub d’Italia, sezione di Pescara, rappresentata dal suo Presidente Giulio De Collibus, si impegnava a trasferire nel nascente museo tutti i materiali archeologici raccolti dallo stesso Archeoclub di Pescara e dal “Comitato per le Ricerche Preistoriche in Abruzzo”, allora rappresentato in Abruzzo dallo stesso Claudio de Pompeis. Tali reperti l’Archeoclub aveva avuti in affidamento dalla Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo (appartenenti allo Stato per la Legge 1025/39) perché costituisse in Casa “G. D’Annunzio” la “Mostra Archeologica Didattica Permanente”;
Che con lo stesso atto notarile il Comune di Pescara si impegnava, tra l’altro, a “realizzare, col materiale come sopra ricevuto in donazione, un Museo che prenderà il nome di MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO” ed a “disciplinare il funzionamento del Museo con un regolamento, la cui stesura sarà eseguita dal Comitato Direttivo che avrà la gestione del Museo e sarà cosi formato: dal Sindaco del Comune di Pescara o dal suo delegato nella persona dell’Assessore alla Cultura pro tempore che lo presiederà, da quattro Consiglieri Comunali di cui uno della minoranza e da quattro consiglieri delle Associazioni, di cui due designati dall’ Associazione “ASTRA” e due dall’ Archeoclub di Pescara” ;
Che con una lunga opera di sensibilizzazione le due Associazioni sollevavano il problema del salvataggio dell’edificio demaniale denominato “Bagno Borbonico”, ottenendone la cessione al Comune di Pescara con la clausola di destinarlo a sede del Museo delle Genti d’Abruzzo (deliberazione della G.M. n. 1299 dello settembre 1982);
Che allora le due Associazioni hanno sempre affiancato e persino finanziato il museo nelle sue funzioni di ricerca sul territorio ed anche di allestimento delle sale espositive, arricchendolo di nuove. scoperte e di materiali;
Che il Consiglio Comunale con deliberazione N° 351 del 6/12/982 nominava “il Dott. Claudio de Pompeis, Conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo” a titolo gratuito e con funzioni di direttore, in attesa del Regolamento. Con tale compito il Conservatore attuava le originali linee culturali di museo delle radici etnico-culturali e della continuità culturale delle genti d’Abruzzo, fino all’inaugurazione delle prime sette sale espositive nel Giugno del 1991;
Che in data 21/9/92 il Consiglio Comunale approvava formalmente il previsto Regolamento (deliberazione N° 164) e riconfermava al Dr. Claudio de Pompeis l’incarico di Conservatore con funzioni di Direttore, funzione che svolge tuttora; Che in data 28 settembre 1997 la Fondazione Pietro Barberini, riconosciuta, con sede in Pescara alla Via C. Battisti n. 6, rappresentata dal Presidente signor Pietro Barberini, formalizzava la volontà di contribuire alla nascita di una Fondazione denominata Genti d’Abruzzo impegnandosi:
– a concederle un contributo corrispondente alla spesa per il completamento e l’allestimento delle due grandi sale del Museo delle Genti d’Abruzzo destinate ad esposizioni temporanee, spazi situati al piano superiore del nuovo lotto in fase di ricostruzione, per un importo non superiore a L. 500 milioni complessivi;
– a concederle un contributo massimo di L. 50 milioni per anno e per i primi tre anni per le attività e le iniziative previste allo scopo della Fondazione Genti d’Abruzzo, con particolare riferimento a quelle connesse all’uso delle suddette sale espositive;
Che quanto sopra nella presupposizione che la creazione di una fondazione si consideri lo strumento più idoneo per la gestione di un patrimonio culturale rilevante, quale il Museo delle Genti d’Abruzzo o come altre realtà museali che in seguito potranno associarsi. L’Amministrazione Comunale ritiene di grande interesse tale proposta, anche perché la creazione di una fondazione aperta potrebbe costituire l’inizio di un polo di aggregazione omogeneo che favorirebbe l’ingresso di altri soggetti, pubblici e privati, per l’ottimale gestione di musei e beni culturali, nella visione globale di un sistema museale a rete, a partire da questa struttura con implicazioni culturali così ampie sul territorio. Nella fattispecie, in particolare, la Fondazione potrebbe sorgere con il coinvolgimento dei seguenti soggetti: – Comune di Pescara – Archeodub – ASTRA – Privati fondatori
Che la costituzione di una fondazione aperta, con specifici compiti iniziali per il Museo delle Genti d’Abruzzo, si rivela lo strumento operativo più aderente alle nuove esigenze di snellimento delle procedure e di funzionalità necessarie nell’ambito di una visione dinamica e moderna dell’istituto museale quale si è andato delineando negli ultimi tempi, con l’ingresso di strumenti normativi e tecnici più avanzati rispetto a quelli solitamente in uso presso strutture pubbliche.
Che tale fondazione potrebbe sorgere, oltre che con il contributo economico come sopra specificato, con l’apporto del Comune sia materiale, dotandola delle raccolte oggettuali e dell’uso delle strutture museali, sia finanziario, dotandola di un fondo iniziale di L. 30 milioni e di un contributo minimo annuo per la gestione del museo di L. 220 milioni. Che quanto sopra ovviamente deve essere integrato, anche attraverso una sensibilizzazione degli organi regionali, con il contributo che la Regione dovrebbe erogare in maniera equivalente a quella già in atto per ogni anno finanziario per l’attuale Museo delle Genti.
Che inoltre va aggiunta l’opera di sensibilizzazione verso quei privati che, pur non avendo formalizzato la volontà, hanno comunque manifestato l’interesse e l’intenzione di aderire economicamente a questo tipo di iniziative. Si ritiene da parte di questa Amministrazione che la istituzione di una fondazione sia da considerare un fatto positivo e nell’interesse della cittadinanza, che potrà usufruire di servizi museali più moderni e funzionali. Si ritiene pertanto opportuno addivenire alla costituzione di una fondazione approvandone l’atto costitutivo; lo statuto che dovrà disciplinare tutte le modalità di funzionamento e gestione della fondazione stess, la convenzione che ne regolerà i rapporti con il Comune e conferendo alla fondazione la raccolta di oggetti all’atto costitutivo.