A cquá, Qui, In questo luogo

07 Lug

A cquá, Qui, In questo luogo.
Daniela d’Arielli sul filo di Antonio De Nino

Inaugurazione venerdì 8 luglio 2022 dalle 19:00 al Museo delle Genti d’Abruzzo, Pescara

L’evanescenza della memoria di un popolo, delle sue liturgie, della sua storia incontra mani ispirate, pronte a rinsaldarne la trama e a tessere l’auspicio e la prospettiva di future ritualità, sempre a partire dal filo ancestrale della natura.


Il progetto della mostra all’interno del Museo delle Genti d’Abruzzo nasce in una cornice di ricerca sul territorio attraverso il dialogo dell’artista Daniela d’Arielli con gli scritti di Antonio De Nino – insigne demoantropologo e storico abruzzese nonchè collaboratore di Gabriele D’Annunzio nella stesura di alcune tragedie – e nell’ambito di un progetto pluriennale con Pollinaria, centro di residenza artistica attivo nell’Abruzzo rurale.


Le sale del Museo ospiteranno un’opera site-specific, una lunga tela adagiata lungo le finestre del bagno borbonico ricamata con disegni e testi tratti dall’opera “Usi e Costumi Abruzzesi” di Antonio De Nino. Come un antico talismano da decifrare o la rete di un pescatore in attesa di essere rammendata, la tela si rivela nel corridoio del Museo in uno spazio di passaggio e di comunicazione tra l’interno, ricco di testimonianze del passato, e l’esterno, dove scorrono il nostro presente e il fiume Pescara in continuo movimento.

All’interno delle sale, nel giorno dell’inaugurazione, la violoncellista Flavia Massimo e la violinista Valeria Vadini suoneranno dal vivo composizioni realizzate su suggerimento degli stessi testi di Antonio De Nino. L’arpista Valentina Locci, visibile dall’interno del museo, suonerà invece all’esterno, sulla sponda nord del fiume. Delle narratrici si aggireranno dentro e fuori il museo per evidenziare e rendere più vivo il rapporto tra interno ed esterno, dimensioni temporali lontane ma interconnesse, oralità e testi scritti nella ricerca di una continuità con i nostri riti e le nostre tradizioni. I suoni verranno registrati e resteranno udibili all’interno delle sale anche nei mesi successivi all’inaugurazione grazie all’ausilio di piccoli dispositivi audio installati all’interno delle sale stesse.

L’evento inaugurale della mostra coinvolgerà entrambe le sponde del fiume, lì dove scorre la vita e dov’era il nucleo primigenio della città di Pescara, in un contesto dinamico dove l’arte porta il vessillo dell’identità e del rinnovamento.

Daniela d’Arielli (Ortona, 1978) vive e lavora a Francavilla al Mare.

Attraverso il dialogo con l’elemento primigenio dell’acqua, rielabora le possibilità del pensiero nel rapporto tra essere umano e natura, rigenerando i legami con i rituali e le forme.


Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Urbino, il Kent Institute of Art and Design di Canterbury e allo IED di Roma e attualmente insegna Design del Colore nella facoltà di Design ISIA di Pescara.

Ha partecipato a programmi di residenza d’artista a Rio de Janeiro e presso il Bogong Centre for Sound Culture in Australia; tra le sedi espositive dove ha esposto le sue opere si menzionano: MAMA (Australia, 2021); Istituto Italiano di Cultura (Melbourne, 2019), Macro (Roma, 2019); Museolaboratorio (Città Sant’Angelo, 2017); Galleria Cesare Manzo (Roma, 2009 e Pescara, 2007); Fuori Uso’06 (Pescara, Budapest, Bucarest, 2006).

Antonio De Nino (1833 – 1907) è stato un archeologo, storico e demoantropologo abruzzese, ritenuto l’archetipo dell’intellettuale abruzzese nel periodo a cavallo tra ottocento e novecento, e padre dell’archeologia in terra d’Abruzzo. Il valore dell’opera di De Nino è altresì legata alla sua attività di folklorista, demologo e appassionato studioso della realtà sociale abruzzese del XIX secolo e delle tradizioni popolari a questa afferenti. Grande rigore storico e scientifico dedicò alla ricerca sui canti, i proverbi, le filastrocche, le consuetudini, tutto ciò che apparteneva alla sfera pubblica e privata della vita quotidiana. Raccolse la maggior parte di questo materiale nei sei volumi degli Usi e Costumi Abruzzesi. Grande amicizia lo legò a Gabriele D’Annunzio il quale ricorreva spesso all’amico quando aveva necessità di documentare, supportare, creare personaggi leggendari per le sue opere.

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Chi siamo

Il Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, articolato in 13 grandi sale espositive, traccia la storia dell'uomo in Abruzzo dal suo primo apparire come cacciatore paleolitico fino alla rivoluzione industriale ed alla conseguente cesura del millenario rapporto e adattamento economico e culturale con l'ambiente caratterizzato prevalentemente da montagne.

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